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Truccarsi o no?

Truccarsi o no?

Scritto da: Redazione

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La bellezza come scelta personale

La domanda “Truccarsi o no?” è un tema spesso discusso, soprattutto sui social, dove talvolta si rischia di cadere nel body shaming. Parliamo di giornaliste come Lilli Gruber, che cura ogni dettaglio della sua immagine, e Giovanna Botteri, che si mostra più naturale. Ma quale delle due scelte è la migliore? O forse entrambe hanno un valore da considerare?

Come consulente d’immagine, non voglio entrare nel merito di chi abbia ragione o torto, ma riflettere sui diversi approcci all’immagine e alla cura di sé. Ognuno di noi vive il proprio corpo e la propria bellezza in modo unico, e il trucco è solo uno degli strumenti attraverso cui ci esprimiamo.

Perché ci trucchiamo?

Il trucco non è solo una questione estetica: è anche un modo per comunicare qualcosa di noi agli altri. Già gli antichi Egizi usavano il trucco per valorizzare il proprio aspetto, anche nella vita dopo la morte, come testimoniano i ritrovamenti nelle tombe. Oggi, come allora, il corpo è il nostro punto di contatto con il mondo. Sia che scegliamo di truccarci o meno, la cura del nostro aspetto comunica un messaggio agli altri.

Ogni persona ha la possibilità di scegliere come presentarsi: a volte per esprimere il proprio Sé pubblico, altre per celebrare il Sé privato. C’è chi ama curare la propria immagine anche nella vita quotidiana e chi, invece, preferisce un aspetto naturale e autentico.

Il volto come strumento di comunicazione

Il volto è la parte del corpo che parla di più di noi. Con gli occhi comunichiamo emozioni, interesse, attrazione. La bocca, legata alla sensualità, può essere valorizzata o espressa in modi diversi. La pelle, infine, è il nostro primo confine con il mondo, il punto di partenza della nostra identità.

Nel corso della vita, l’adolescente può usare il trucco per esplorare la propria identità, enfatizzando una parte di sé, come le labbra o gli occhi, a seconda di come desidera essere percepito.

Le motivazioni inconsce dietro il trucco

Il trucco ha radici profonde nel nostro inconscio. Ci ricorda i primi momenti di cura materna, quando qualcuno si prendeva cura di noi. È anche un modo per esprimere potere, prestigio e creatività, a seconda di come lo usiamo. Il trucco diventa un gioco, una forma di espressione che ci permette di sperimentare diversi “Sé”: quello seduttivo, quello più naturale, quello professionale.

Diversi tipi di trucco, diverse intenzioni

Il trucco non ha solo un obiettivo estetico, ma anche un significato profondo. Possiamo scegliere di valorizzare ciò che ci piace di noi, di trasformarci per un’occasione speciale, o di camuffare qualcosa che non ci piace. Può essere leggero, per una bellezza discreta, oppure più pesante, per modificare l’aspetto in modo significativo.

Il trucco che fa bene

Quando il trucco aiuta a sentirci meglio con noi stessi, aumenta l’autostima. Ci permette di esprimere la nostra identità autentica e di avvicinarci al nostro ideale di bellezza. Tuttavia, se il trucco diventa una fuga dalla realtà, cercando di raggiungere un ideale di perfezione irraggiungibile, può portare a frustrazione.

Cura di sé: una scelta personale

Curarsi o non curarsi? Il trucco, come tutti i gesti di cura di sé, riflette il nostro atteggiamento verso il corpo. C’è chi lo fa come un atto di amore verso sé stesso, chi per piacere agli altri, e chi preferisce non dedicare tempo alla propria cura. Ogni scelta è legittima, purché ci porti benessere e soddisfazione.

Alla fine, la bellezza è una questione di come ci sentiamo con noi stessi. Truccarsi o non truccarsi è solo una parte del viaggio verso il benessere e l’autenticità.

 

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