“Donne che corrono coi lupi” e la consapevolezza di sé e della propria bellezza naturale
Chi l’ha letto?
Donne che corrono coi lupi è un libro iniziatico per tutte le donne che vogliono riscoprire sè stesse e liberarsi dai preconcetti e dai pregiudizi di ogni epoca. Forse è per questo che il saggio di Clarissa Pinkola Estés trascende il passare del tempo per rivelarsi “adatto” a essere letto in “ogni tempo”.
Il filo rosso che sottende la narrazione è rappresentato dall’immagine della donna selvaggia, intesa come colei che ha scoperto la sua natura ma è, allo stesso modo, oppressa da paure, insicurezze, pregiudizi e stereotipi.
L’autrice rievoca, così, le fiabe e i miti per enfatizzare il ruolo che hanno nella spinta al cambiamento. Le storie sono la cura per l’anima e insegnano ai lettori a destreggiarsi nella vita spalancando le porte dell’evoluzione e del cambiamento.
Chi sono le donne che corrono coi lupi?
Le donne che corrono coi lupi sono quelle che hanno riconosciuto le proprie debolezze, ansie e frustrazioni e si impegnano a riallacciare la propria esistenza con l’istinto e la creatività perduti. Le donne che corrono coi lupi hanno riconosciuto gli schemi, gli stereotipi culturali e sociali e si prodigano per superarli rimanendo ancorate alla loro vera natura.
Le donne che corrono coi lupi sanno ciò che fanno.
La donna che corre coi lupi sa di poter trovare in sé stessa la volontà e il coraggio per cambiare, per superare le paure, abbattere i muri delle credenze che ostacolano l’emergere della consapevolezza. Essere consapevoli di chi si è significa avvicinarsi alla propria anima e comprendere che si è libere di agire, di non accontentarsi, di andare.
La donna “Lupo” e la sua immagine
Mi sono chiesta se si possa essere artisti della propria immagine tanto quanto, con le parole, si cerca di esprimere le proprie emozioni e ciò che alberga dentro sé stessi.
Ne ho parlato con Cinzia Ganeo, consulente di immagine, e questo è quello che ne è venuto fuori.
L’intervista “letteraria”
Si può essere artisti della propria immagine?
“Siamo noi le artefici della nostra immagine. Ogni donna è un quadro composto da cornice e dipinto dove esprime la sua unicità, la sua bellezza. Siamo noi che ci conosciamo e sappiamo cosa ci piace e ci fa star bene.
Siamo artiste della nostra immagine e spesso dipingiamo tanti quadri in base alle nostre emozioni, esperienze, pensieri. Più ci piacciamo e ci amiamo e più il quadro risulterà migliore e sempre in evoluzione verso la vera consapevolezza di chi siamo.
Come coach di bellezza guido le donne a trovare ciò che piace e ciò che fa stare bene per poi esprimerlo nell’immagine.”
Quando scrivo è come se dipingessi immagini con le parole ma si tratta pur sempre di finzione. Nella realtà come facciamo a rendere quell’immagine di noi, che abbiamo nella mente, la più bella rappresentazione di noi stessi?
“L’interno e l’esterno vanno di pari passo, vivono nell’armonia e si uniscono. Non serve avere un bel vestito, un trucco che copre le imperfezioni o cambia l’espressione, i capelli colorati in modo finto, se dentro di noi stiamo male.
Al contrario, se la nostra anima sta bene possiamo indossare la nostra bellezza naturale ed è così che rappresentiamo chi siamo veramente attraverso la nostra immagine. Al giorno d’oggi siamo tutte capaci di addobbarci con quello che c’è sul mercato, ma la vera immagine viene da dentro e aiuta ciò che sta al di fuori a risplendere.”
Nel saggio della Estés si legge che unire ciò che sta dentro di noi con ciò che sta fuori e ci rappresenta non significa disfare o cambiare tutto, non significa diventare meno umane e ribaltare l’assetto della nostra esistenza. Si tratta, piuttosto, di riconoscere il proprio territorio, il proprio branco e stare con orgoglio e consapevolezza nel proprio corpo indipendentemente dai punti di forza o di debolezza.
Per ritrovare la donna selvaggia, la bellezza naturale, è necessario abbandonare tutto ciò che ci “ricopre” per scoprire quello che sta sotto. E, ogni volta che alimentiamo la nostra anima garantiamo la sopravvivenza di questa donna selvaggia e la sua crescita.
In Donne che corrono coi lupi, capolavoro degli anni Novanta, Clarissa Pinkola Estés scrive di come sia fondamentale la presa di consapevolezza da parte delle donne di ogni generazione di chi sono e del loro valore per brillare di una nuova “bellezza.
Come ti poni tu e come si pone l’attività che svolgi per le donne nei confronti di queste affermazioni?
“Condivido le parole della scrittrice.
Se una donna non si piace e ne è consapevole ha già tutta la verità dentro di sé. Se non si mette in gioco (non va nei boschi), non accadrà mai nulla. La consapevolezza ti spinge a guardarti dentro e a fare ogni giorno un passo per migliorarti.
E’ semplice dare in mano la tua immagine a qualcun altro ma questo qualcuno ha le sue esperienze e un’immagine di te diversa e ti disegnerà come ti vede lui.
Se vuoi disegnare il tuo dipinto e metterci la cornice, lo devi fare tu.
Mettersi in gioco significa conoscersi ed esprimersi nel modo migliore attraverso esperienze, dolori e momenti. Fai il primo passo da sola, incontra persone che ti somigliano e che ti rispecchiano.
Oggi i tempi sono cambiati, è tutto diverso. Credo che i valori umani siano rimasti quelli di un tempo, quindi condivido le affermazioni di Clarissa.
Come mi pongo e come si pone la mia attività?
Aiuto le donne a essere consapevoli dei propri difetti, delle proprie debolezze, faccio vedere come potrebbero essere se, ogni giorno, facessero un’azione e le accompagno a migliorarsi per dipingere sempre un’immagine migliore… senza forzature! Perché ognuna ha i propri tempi e i suoi limiti ma, quando arriva la consapevolezza, è quello il momento per spingere.
Io credo fortemente che, dentro a ogni donna, ci sia la forza e questa forza è un dono che viene dalla nostra anima per trasformarsi in un’opera d’arte.”
«Se non vai nei boschi, nulla accadrà mai, e la tua vita non avrà mai inizio»
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